Lungo le calate dei vecchi moli, tra gli edifici alti e stretti addossati l’uno all’altro, in quel distretto un po’ fiabesco dove ogni via rimanda a un mestiere, ecco, in quell’aria spessa carica di sale, ieri è successo qualcosa di molto bello. E – spoiler! – oggi sta ancora succedendo.
Officine e laboratori aprono i battenti per regalare al quartiere un momento di condivisione, di festa, chiamiamolo di sana collettività, ma non solo.
“Rinasce su un pezzo di tessuto pregno di storia e di lavoro una realtà antica ma moderna.
Dove altrimenti avrebbe potuto rifiorire meglio la primavera del lavoro visto come un’arte?
Al Molo prima del Rinascimento esistevano già 228 botteghe, delle quali almeno 1/3 dovevano essere dedicate all’arte della marineria.
Oggi al Molo vi sono una dozzina di laboratori, i quali con la collaborazione di tutti e abbastanza inconsciamente, auspicano in futuro di tornare a colmare almeno uno di quei terzi mancanti di botteghe artigianali dedicate alle arti in genere, per ridare a Genova un quartiere Vero che non dimentica chi è stato così facilmente.”
Recita così lo statement dell’iniziativa, che nasce dall’idea congiunta delle più di dieci realtà attive nel quartiere: In Arte Off, Morgan Interiors e Xenia Stresino, Arteinsegne, Troppatrama, Laboratorio Pig, Officine Malapaga, Molo Social Club, Giacomel Mandolins & Guitars e Falegnameria Satta.
Stiamo parlando di laboratori e officine di serigrafia, incisione e stampa, ma anche di cornici artigianali e di scenografia, nonché progettazione di allestimenti, falegnameria e — udite udite — contiamo anche un liutaio.
Tutti aperti, ieri e oggi, per mostrare il lavoro artigianale da dietro le quinte. Per ricordare, casomai ci stessimo dimenticando, che c’è ancora qualcuno che persegue la strada dei vecchi mestieri.
Fare un giro ne vale la pena, fosse solo per vedere tante persone belle, giovani (casomai stavolta dessimo per scontato che certi lavori siano sorpassati) e con gran voglia di mostrare, raccontare, collaborare.
Ci racconta Stefano Chiantera, attivo come corniciaio in via del Molo 75r da una decina di anni, che l’intento è semplicemente quello di coordinarsi per valorizzare il lavoro di tutti e per offrire a chi solitamente frequenta altri lidi un aspetto di Genova autentico e sicuramente un po’ dimenticato.
Nel piccolo quartiere del molo, dicevamo, dove ogni via rimanda a un mestiere, si trovavano antichi magazzini di merci, di tè e di sale. Oggi si trovano molti edifici storici risalenti addirittura al XV secolo, alcuni dei quali rimasti inabitati e inutilizzati, ormai abbandonati al degrado.
Che bello sarebbe se qui si costruisse piano piano un quartier generale delle arti e dell’artigianato, che metta in dialogo passato e presente, contribuendo a valorizzare un gioiellino della nostra città vecchia.
Oggi, pare, qualcuno sta già creando le condizioni perché ciò accada.
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Immagine di copertina:
Laboratorio Pig. Foto di Francesca Migliorin
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