Sono nata a Roma, la capitale d’Italia (o del mondo se si rimane legati ai detti degli antichi), ma per diverse ragioni nel 2009 mi sono trasferita a Genova, anzi a Voltri.
Dopo tanti anni mi sento sempre più legata a questa città che mi ha adottato, sto imparando a conoscere sempre più e apprezzare le sue contraddizioni, che molto spesso sono anche il suo punto di forza.
Non si può non amare i monti con le cime bianche che sembrano nascere nel mare o vedere dal basso una città che sembra essere costruita in verticale.
Purtroppo, però, molto spesso queste discordanze rischiano di essere stonature con le quali non si riesce a fare facilmente pace.
Da 15 anni vivo stabilmente a Voltri, estremo Ponente della città e sempre più vedo come poco i voltresi si sentono Genovesi, ma soprattutto come poco Genova (istituzioni comprese) senta poco Voltri.
Camminando per le varie delegazioni cittadine (una minima parte) spesso mi accorgo di come si stia cercando di abbellire, preservare, stimolare e cercar di far apprezzare anche le zone meno centrali della città, quelle più nascoste, scovando e mostrando quelle piccole perle che ogni parte del territorio (e mi allargo dicendo ogni città) sicuramente ha.
In tanti mi dicono: “Cosa ha Voltri da scoprire?”
Sicuramente sono la meno esperta per poter fare un elenco di tutte le sue bellezze e potenzialità, però in questi anni qualcosa l’ho vista.
Oggi parto da quello che secondo me è un gioiello incastonato in un grande borgo cittadino: Villa Duchessa di Galliera, uno dei parchi storici più antichi ed estesi non solo di Genova, ma di tutta la Liguria.
Il parco, per come lo si può visitare adesso, fu pensato dalla famosissima Duchessa di Galliera, seguendo un pò quello che è il percorso dantesco della Divina Commedia.
Ci sono, o forse dovrei dire c’erano, molte specie di fiori e arbusti curati, canali ai bordi della strada che riempiendosi d’acqua facevano dei meravigliosi giochi per chi decideva di fare una passeggiata lungo i quasi 18 km di sentieri calpestabili di cui è composto il parco, una villa dove sono presenti stanze con muri di madreperla o vetri provenienti dalla Russia (ora coperti per la maggior parte da muri di cartongesso per permettere alla scuola che si trova all’interno dell’edificio di poter fare lezione senza recare danno a questo enorme patrimonio), un teatro storico recentemente ristrutturato e quasi 35 ettari di bosco.
In cima al parco un antichissimo convento (sembra che le fondamenta siano di un tempio pagano paleocristiano) dove vive una comunità di Clarisse e tanto altro, molto altro.
Ai posteri l’ardua sentenza
Ad oggi chi decide di visitare il parco trova una parte curata grazie al lavoro svolto dall’ATI “Villa Galliera” (composta da Sistema Paesaggio, Teatro della Tosse, Associazione Amici di Villa Duchessa di Galliera, APS Anima Mundi, Righi Outdoors s.a.s.) che ha in gestione una parte del Parco, ma sicuramente trova anche erbacce, scritte vandaliche, oggetti rotti dall’incuria e dal tempo che scorre, buche, radici e alberi caduti che ostruiscono alcuni sentieri non rendendo quindi giustizia al valore storico, paesaggistico e culturale della Villa, del Parco e delle attività realizzate al loro interno.
Per diverso tempo mi sono chiesta: perchè si cura solo la parte del centro di Genova, come i parchi di Nervi o al massimo, a Ponente, si è arrivati soltanto a recuperare con un intervento completo il parco di Villa Pallavicini a Pegli? E mi sono sempre risposta: sono zone più turistiche.
Perchè un qualcosa di così prezioso che potrebbe rivalutare un quartiere che sta cadendo sempre più nel degrado non viene recuperato e conservato in maniera integrale?
Se la Villa e il suo Parco fossero più curati valorizzerebbero meglio il patrimonio culturale e paesaggistico e il palinsesto di attività al suo interno.
Da diverse estati il Teatro della Tosse decide di fare alcuni spettacoli nella parte bassa del parco e la risposta è sempre più che positiva.
Quindi nasce una seconda domanda: perchè non organizzare eventi che rivalutino tutta la villa per poter così non solo dare risalto al luogo stesso, ma anche curarlo e migliorarlo sempre più?
E come disse qualcuno più saggio di me: “ai posteri l’ardua sentenza!”.
Sito ufficiale Villa Duchessa di Galliera:
villaduchessadigalliera.it
Immagine di copertina:
Villa Duchessa di Galliera. Fonte Wikicommons
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