Era il 21 febbraio 1952 quando alcuni studenti bengalesi dell’Università di Dacca furono uccisi dalle forze di polizia del Pakistan, che allora comprendeva anche il Bangladesh, mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale. La proposta di sancire tale data come giornata di celebrazione e valorizzazione della lingua madre (International Mother Language Day) è stata approvata alla Conferenza generale dell’UNESCO del 1999 ed è stata osservata in tutto il mondo dall’anno seguente.
Leggiamo sul sito delle Nazioni Unite che il tema della Giornata Internazionale della Lingua Madre 2021, “Promuovere il multilinguismo per l’inclusione nell’istruzione e nella società”, riconosce la pluralità delle lingue come motore per una maggiore inclusione e concentra l’obiettivo di sviluppo sostenibile sulla valorizzazione delle lingue di ogni popolazione, comprese quelle a rischio di estinzione.
Quest’anno l’invito è rivolto ai responsabili politici, agli educatori e agli insegnanti, ai genitori e alle famiglie, per intensificare il loro impegno nell’istruzione multilingue e nell’inclusione dell’istruzione anche nel contesto del COVID-19. Questo sforzo contribuisce anche al Decennio internazionale delle lingue indigene delle Nazioni Unite (2022-2032). […] La diversità linguistica è sempre più minacciata dal momento che sempre più lingue scompaiono. A livello globale il 40% della popolazione non ha accesso a un’istruzione in una lingua che parla o comprende. Tuttavia, si stanno compiendo progressi nell’istruzione multilingue basata sulla lingua madre con una crescente comprensione della sua importanza, in particolare nella prima infanzia, e un maggiore impegno per il suo sviluppo nella vita pubblica.
Noi di wall:out, da par nostro, celebriamo l’International Mother Language Day pubblicando una selezione di nostri articoli riguardanti le relazioni tra Genova e l’America latina, tradotti in spagnolo. Nella speranza di raggiungere lettori d’oltreoceano, ispanofoni genovesi, italiani poliglotti.
O forse solo per raccontare nuovamente delle belle storie, e farle rivivere con la forza di un’altra lingua.
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Immagine di copertina:
Illustrazione di Martina Spanu
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