CINEMATIC*PILLS | Pomodori verdi fritti alla fermata del treno
1991, regia di Jon Avnet
Trama
Un delicato racconto, tra passato e presente, con tematiche più attuali che mai: un cast quasi tutto femminile affronta, spinto dalla volontà di riscatto, prepotenze e discriminazioni.
Evelyn Couch, casalinga triste e insoddisfatta, durante una visita in una casa di riposo alla Zia del marito, conosce Ninny, una vispa anziana che inizia a raccontarle la storia di un’amicizia tra due giovani donne negli anni ‘30 quasi sotto forma di flashback. E’ proprio grazie a questi racconti che Evelyn troverà la forza e gli spunti per dare una svolta positiva della sua vita. Ninny racconta di due giovani donne, Idgie e Ruth, che, trovando forza nella loro amicizia, riescono ad affrontare gli ostacoli della vita.
Recensione
Dall’inizio alla fine della proiezione si è avvolti da una delicata e fremente curiosità di conoscere la storia dell’ amicizia tra Idgie e Ruth. Stessa ammirazione spinge Evelyn Couch, interpretata da Kathy Bates, ad ascoltare Ninny, la narratrice di questa amicizia passata, una signora anziana interpretata da un’energica Jessica Tandy candidata infatti come miglior attrice non protagonista sia agli Oscar che al Golden Globes del ‘92.
Il film, ambientato nel sud degli Stati Uniti, scorre su due binari paralleli: da un lato troviamo Evelyn che grazie all’incontro e all’amicizia con Ninny e i suoi racconti, riesce a mettersi davanti allo specchio per prendere in mano la sua vita sconvolgendola positivamente, sull’altro binario ascoltiamo invece l’amicizia narrata da Ninny: Idgie e Ruth, due donne molto diverse che negli anni ‘30 riescono, insieme, ad opporsi ai pregiudizi, al razzismo, alla violenza verso le donne e i poveri, inebriandosi con coraggio della loro libertà di scelta.
La loro storia è delicata nonostante racconti di tutti i problemi a cui la vita si impiglia. Filo rosso del racconto è il treno, qui simbolo sia di morte che di vita: è a causa del treno che muore Buddy, fratello di Idgie mentre cerca di recuperare il cappello di Ruth, ma è dal treno che, dopo alcuni anni, le giovani lanciano cibo ai poveri iniziando a stringere un forte legame. Sono legate dalla morte e dalla vita. Questa è una storia di verità, coraggio, libertà, innocenza, amicizia e di favole.
Pro e Contro
Il legame che si crea con i personaggi è forte ma, purtroppo, non riusciamo a conoscerli tutti come vorremmo. Alla fine del film ci chiediamo dove sono finiti e cosa hanno vissuto Big George, Sipsey e Smokey il solitario. Ispirato al romanzo Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop (1987) di Fannie Flagg, nel film, come nel libro, emerge prevalentemente il rapporto delle due donne Ruth e Idgie e la cruda naturalezza della loro amicizia. Del resto, come il film ci insegna, l’amicizia è un puro sentimento di amore.
Trailer
Immagine di copertina:
wall:in media agency
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Io vidi il film molti, molti anni fa ed ho ancora il VHS. Ricordo che mi piacque, lo trovai decisamente originale, ma devo però puntualizzare due cose. Quello che ricordo e che mi rimase veramente impresso è semplicemente il finale truculento per cui mi pare di dover concludere che la crudezza di quel finale mi ha probabilmente cancellato le impressioni riportate sul film nella sua interezza e nel suo messaggio e significato. E questo mi riporta accessoriamente ad un verità e cioè che un semplice gesto, a volte una parola sola, possono rompere un’amicizia. Il fatto poi che constato, è che, pur avendo il VHS, non ho mai più guardato quel film e devo concludere che il motivo è quanto ho scritto sopra.
Penso sia giusto descrivere il finale Crudo ma di esso penso si possa parlare, a posteriori, in tono positivo: alla fine una nuova amicizia continuerà ad essere coltivata ma sotto un nuovo tetto.
Invidio il suo VHS!