Tamburi sotto la luna rossa al Festival del Mediterraneo. Alla Fortezza del Priamar, la notte del 5 settembre sapeva di mare. La luna piena, enorme e rossa, vegliava silenziosa. Poi i tamburi hanno iniziato a parlare.
Joji Hirota e i KyoShinDo hanno chiamato il ritmo, lo hanno fatto nascere dal respiro, dalle braccia, dalla pelle. La forza del suono, la concentrazione, la fatica che diventa rito.
I cinque musicisti del collettivo KyoShinDo, esperti di karate, hanno dato vita anche al loro corpo, gambe, busto e braccia che danzavano insieme in un flusso costante.
La disciplina del gesto era evidente, ma al contempo c’era la leggerezza e il divertimento nel maestro Hirota, che con i suoi 72 anni sprigionava gioia e presenza. In una parte cantata in giapponese, ha coinvolto il pubblico, creando un momento di intima partecipazione.
Hirota, maestro antico e bambino insieme, sorrideva dentro ogni colpo.
La sua energia si muoveva leggera tra le ombre. I tamburi spaccavano l’aria, ma subito dopo cadeva un silenzio denso, come sospeso.
Sotto quella luna rossa, il tempo si è fatto battito, riecheggiando dentro a un corpo unico formato dal pubblico.

Alla Fortezza del Priamar, Joji Hirota e i KyoShinDo hanno trasformato il palco in un ritmo vivo e pulsante. I tamburi hanno parlato per un’ora intera, ogni colpo misurato, ogni gesto carico di energia, concentrazione e perfetta sincronia.
Il suono dei tamburi riempiva lo spazio, tagliava l’aria lasciando respiro e silenzio. Un concerto-spettacolo che ha unito tecnica, forza e attenzione al dettaglio, trasformando ogni battito in esperienza, e il tempo in respiro condiviso.
Bio
Il KyoShinDo è un collettivo di musicisti che pratica l’arte delle percussioni giapponesi taiko presso il KyoShinDo Taiko Dojo sulle alture dell’Appennino ligure fin dal 2004.
La formazione artistica del gruppo KyoShinDo è stata sotto la guida di diversi maestri, in particolare dei giapponesi Kurumaya Masaaki, collettivo dello stile tradizionale Mitsuuchi della regione Hokuriku, e Joji Hirota, compositore e percussionista eclettico.
Lo studio del Taiko è per il KyoShinDo allo stesso tempo adesione alla tradizione e slancio verso l’innovazione.
Incorporando un percorso di studio del movimento in questa già spettacolare arte performativa, il KyoShinDo rielabora lo stile tradizionale in una forma originale, spingendo i limiti del Taiko in un contesto nuovo e contemporaneo.
I tamburi del KyoShinDo sono interamente realizzati a mano sulla base di metodi tradizionali trasmessi dal maestro Hatamoto Tooru di Tokyo, poi arricchiti dall’invenzione di alcune tecniche originali.
Immagine di copertina:
Courtesy KyoShinDo
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