Intrecci d’Arte, un concerto di quadri. Galleria di Nabot

ZENARTOWN | Intrecci d’Arte, un concerto di quadri

Un concerto di quadri. Alla Galleria di Nabot una collettiva di artisti liguri dimostra le potenzialità di ogni ottava dell’arte pittorica.
18 Dicembre 2024
2 min
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Intrecci d’Arte, gruppo spontaneo di artisti liguri anima gli spazi della Galleria di Nabot sita presso Palazzo Fabiani, vico Griffoni 1 (Genova), dal 30 novembre al 22 dicembre con un’esposizione collettiva dall’omonimo nome. 

Energia creativa, connessioni e scambio in nome dell’arte e delle sue sfaccettature sono le parole chiave di un’esperienza multiforme che restituisce, attraverso visioni e tecniche caleidoscopiche, l’unità di un intreccio potente e coeso di chi vive l’arte come passione.

I valori di accessibilità, unione e opportunità, punti cardine della Fondazione ETS I Filari di Nabot Impresa Sociale, sono condivisi e risonanti con i principi d’inclusione e coinvolgimento che animano i quindici partecipanti a “Intrecci d’Arte”.

Il Vernissage, tenutosi sabato 30 novembre dalle ore 17:00 è stato, per molti aspetti, la conferma di come la sperimentazione che porta le arti, la vibrazione delle corde al pari di quella del colore, ad un’assimilazione profonda ed inscindibile.

La Galleria di Nabot, raccolta e intima, si è dimostrata il nido, la culla ideale per lo sviluppo di un’energia creativa, percepibile nei volti e negli sguardi dei presenti, carica di gratitudine.

Stringendo mani e ascoltando le storie degli artisti presenti, ciò che è emerso come una bella sorpresa, specie in una delle città nota per essere tra le più ‘vecchie’ d’Italia, è stata la voglia di mettersi in gioco, il desiderio di svelare al mondo il proprio universo interiore, la necessità di comunicarsi e di farlo con mezzi aperti all’altro privi di quei pilastri monolitici di giudizio e chiusura che, spesso, si rivelano nell’estrema maturità.

Un concerto di quadri. Galleria di Nabot
Emanuele Milletti. Foto di Valentina P.

Ci si è trovati, con leggerezza e naturalezza, ad ascoltare le note, profonde e vibranti del musicista Emanuele Milletti che, con una chitarra e un erhu, ha emozionato il pubblico con la sua traccia inedita “Anaconda”, portando la profonda connessione che i popoli tribali del Brasile conservano con l’arte e la vita, per poi reinvestire tale consapevolezza nella presentazione e fruizione delle opere esposte. 

Non di solo pane vive l’uomo

Ogni tela è una storia, ogni paesaggio una finestra su altri mondi e ciascuna figura compone, come in un mazzo di tarocchi, archetipi e totem della vita umana dove ci si può specchiare o fuggire. 

Gli artisti coinvolti (Alessandro Targani, Barbara Salvi, Daniela Rombo, Elda Gavelli, Flavio Carenini, Francesca Ventura, Fulvia Steardo, Giuliana Petrolini Arcella, Homeyra Hosseini, Jannette Fasce, Maria Cristina Rumi, Micaela Mattioli, Raffaella Bisio, Tina Lentino e Valentina Eva Paolino), tutti formati nell’ambito accademico ligure, si sono dimostrati capaci interpreti di una duplice lezione che spesso, specie nell’età della ragione, si dimentica: “non di solo pane vive l’uomo” , che è anche il motto della realtà Filari di Nabot che li ospita e “sto ancora imparando” frase attribuita a un senescente Michelangelo Buonarroti.

Ricordare che l’arte ci proietta oltre le necessità del quotidiano è una lezione semplice quanto imprescindibile per vivere ogni istante delle nostre esistenze nella prospettiva della ricerca della bellezza oltre ogni limite biologico e culturale riconoscendoli per quello che sono: limiti culturali. 

L’intreccio si compone di trama e ordito ravvisabili nella stabilità e nell’apertura, nella tradizione e nell’avanguardia, nel quotidiano come nella ricerca di realtà altre.

La collettiva Intrecci d’Arte, grazie alla disponibilità e apertura del gruppo guidato dalla magistrale e illuminata Margarita Pastoriza, ha aperto un dialogo di scambio e potenzialità dei mezzi creativi, siano essi pittorici e musicali, in un contesto tradizionale e consueto ma capace di picchi emozionali e sincretici. 

Info

Galleria di Nabot
Palazzo Fabiani, vico Griffoni 1 (Genova)

La mostra sarà visitabile dall’1 al 22 dicembre:
dal lunedì al mercoledì  h 15:00 -18:30,
dal giovedì alla domenica h 10:30 – 18:30.

Espongono:
Alessandro Targani, Barbara Salvi, Daniela Rombo, Elda Gavelli, Flavio Carenini, Francesca Ventura, Fulvia Steardo, Giuliana Petrolini Arcella, Homeyra Hosseini, Jannette Fasce, Maria Cristina Rumi, Micaela Mattioli, Raffaella Bisio, Tina Lentino e Valentina Eva Paolino.

Immagine di copertina:
Grafica wall:out magazine su foto di Valentina P.


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Storica dell’arte, pittrice e scrittrice vive l’arte per necessità di espansione e comprensione della realtà. Ha frequentato il Liceo artistico e la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di Genova oltre che essersi formata nell’ambito delle artiterapie.

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